Dopo tanta attesa finalmente il grande carrozzone del festival più grande famoso e longevo d’Europa ha dato il via al suo roboante show.
Ieri, 7 agosto, è iniziata ufficialmente l’edizione 2019 dello Sziget Festival che come tutti gli anni ha luogo sull’isola verdeggiante di Obuda: 108 ettari sul Danubio, a Budapest con oltre 1.000 spettacoli su 60 palcoscenici, per sette giorni con mezzo milione di persone provenienti da tutto il mondo.
Riconoscendo la sua responsabilità di ridurre al minimo l'impronta ecologica del festival, Sziget Festival, quest’anno, si è impegnato a ridurre il suo impatto ambientale al minimo. Nel 2019 Sziget ha lanciato il suo programma di sostenibilità "Green Sziget", con l'obiettivo di ridurre al minimo il suo potenziale impatto negativo sull’ambiente.
Con un approccio dedicato alla sensibilizzazione per la sostenibilità ambientale durante il festival, Sziget ha determinato cinque aree chiave di impatto creando una pratica di sostenibilità strategica applicabile a ciascuna area. Ciò incoraggerà un costante miglioramento dell’approccio ecologico Szitizens.
L’edizione 2019 si è subito contraddistinta per un esordio fuori dall’ordinario: la data di apertura ha registrato il più veloce e popolato sold out dell’intera storia del festival. Più di 100000 persone si sono ritrovate sull’isola per accogliere l’headliner principale di questa giornata (e forse dell’intero festival): Ed Sheeran. Il famoso cantante irlandese quest’anno sta vivendo il suo momento di grazia più alto portando ogni data e ogni festival in cui si è esibito ad un sold out ormai quasi garantito.
Non che il resto della line up fosse da meno. Sul Main Stage, prima del nostro, si sono esibiti Useme, Michael Kiwanuka (artista che finalmente sta ottenendo il riconoscimento meritato) e Jain. Sul Mastercard Stage, secondo per grandezza, invece si sono alternati Ocean ALley, Frank Turner & The Sleeping Souls, Kodaline, Of Mice & Men, Razorlight (che vi consigliamo vivamente qualora non li conosciate), The Blaze e Fakear.
Impossibile sarebbe invece elencare tutti gli artisti degli altri palchi, ma vi invitiamo ugualmente a spulciare il programma per acculturarvi su quelli che potrebbero diventare gli headliner delle prossime edizioni.
Per quanto riguarda gli artisti italiani in programma in questa edizione ieri si è esibito solo il nostro Luigi Madonna a chiusura del Samsung Colosseum. Luigi Madonna, per chi non lo conoscesse, è una delle punte di diamante della scena techno italiana che sta esportando la nostra musica da club in tutto il mondo riscuotendo notevoli soddisfazioni. Solo quest’anno ha calcato palchi importantissimi in Australia, a Londra, a Barcellona, a Milano e anche all’Ultra Festival (lo Sziget della musica elettronica).
La nostra impressione per voi che siete a casa è stata quella dei bambini che entrano nel paese dei balocchi.
Lo Sziget non è un festival ma un’esperienza da vivere con i sensi, con il cuore e con la mente. Decine di migliaia di persone di ogni età, sesso, religione, nazione, cultura, colore, odore e sapore si radunano ogni anno su quest’isola dove fortunatamente non vigono le regole che ormai governano il mondo.
L’unica regola è amare la musica e rispettare il prossimo.
Ci sentiamo fin dal primo giorno di fare un plauso all’organizzazione tutta e alla città di Budapest per l’imponente macchina tirata su per far si che tutto fili liscio.
Una cosa che forse ancora in Italia manca: la totale partecipazione delle istituzioni e della cittadinanza per sostenere e promuovere questo tipo di eventi che, sì turbano il quieto vivere per qualche giorno, ma che portano un indotto incalcolabile per tutti.
Noi ora ci avviamo ad attraversare il ponte delle meraviglie per la seconda volte e scomparire dal mondo per le prossime ore.
Articolo di Luigi Rizzo.
Foto di Luigi Rizzo ed Elisa Hassert.