Il comune amore per le sonorizzazioni italiane degli anni '60 e '70 ha condotto i quattro componenti de La Batteria a riappropriarsi di uno stile musicale del passato per farlo vivere nel presente. La Batteria, “gruppo di uomini e donne specializzati nel perseguire rapine a banche, uffici postali, gioiellerie” la cui illegalità nelle azioni “si potrebbe collegare anche alle agitazioni politiche e sociali dell'epoca dei cosiddetti anni di piombo”: il nome scelto ben contestualizza, con brevità e incisività, quale mondo ci apre le sue porte.

Nel loro nuovo album i brani si ispirano allo stile e alla musica per immagini propri degli anni che vanno dal 1968 al 1980, quando l'Italia era testimone di compositori del calibro di Ennio Morricone, Stelvio Cipriani, Alessandro Alessandroni, Bruno Nicolai e di gruppi come i Goblin e I Marc 4.
Un sound, quello de La Batteria, ottenuto non solo attraverso l'utilizzo di strumenti vintage, ma anche con una commistione organica e sapiente di influenze che variano dall'afrobeat, all'hip hop, alla musica elettronica e al rock alternativo degli anni '80 e '90 con il loro prog-funk cinematico.
Il loro album omonimo, nato come album di library per conto dell'editore Romano Di Bari e la sua Flipper Music e masterizzato negli storici studi Telecinesound di Maurizio Majorana (bassista de I Marc 4), è stato concepito a Roma nei medesimi ambienti in cui in quegli anni si producevano le colonne sonore oggi amate e apprezzate in tutto il mondo. Dal canto loro, i La Batteria, sono veterani della scena musicale romana più trasversale e frizzante.
La continuità con l'atmosfera di quegli anni non è solo sonora, ma anche 'spirituale', intendendo un modo di approcciarsi alla musica con un bilanciamento tra arte e artigianato, contemporaneamente provinciale e libera di mescolare e reinventare i propri suoni.
Dodici tracce monoparola dai titoli suggestivi (“Chimera”, “Vigilante 1”, “Dilemma”, “Incognito”, per citarne alcuni) capaci di coinvolgere l'ascoltatore e creare atmosfere da vivere e in cui immergersi, con una sensibilità tutta italiana.
Il primo singolo estratto dall'album è “La Formula” e anche le scelte grafiche sono coerenti con lo sguardo al passato e l'apertura al futuro, con uno stile più urban: il logo cinematografico è stato disegnato da Luca Barcellona (aka Lord Bean) e la cover è stata realizzata da Emiliano Cataldo (aka Stand) ispirandosi a quelle dei vecchi album di sonorizzazioni italiane.

Un album da non lasciarsi sfuggire, sia per gli appassionati del genere, sia per coloro che vogliono conoscere meglio un genere - e un mondo - apprezzati e riscoperti negli ultimi anni. Un progetto solido, che invece di copiare il passato malinconicamente, reinterpreta il presente con l'ispirazione degli anni Settanta e degli eventi, culturali e sociali, che li hanno caratterizzati.

I La Batteria sono:
 
Emanuele Bultrini - Chitarre elettriche, acustiche, classiche e mandolino
David Nerattini - Batteria e percussioni
Paolo Pecorelli - Basso elettrico
Stefano Vicarelli - Hammond C3, Clavinet, Fender Rhodes, Clavicembalo, Celesta, Piano, Mellotron, Mini Moog, Prophet 5, Modular Synthesizer Dot Com System 66 

 
Sito web: http://www.labatteriaband.it
Facebook: www.facebook.com/labatteriaroma 

Prossime date:
24.07.15 - Bari - Barcollo
25.07.15 - Vasto - Vasto Sirens Festival
26.07.15 - Olevano Romano - Radiolevano Festival
01.08.15 - Castellana Grotte - Grotte
04.08.15 - Terracina - Tracce Festival

 


A cura di Valentina Colombo