Black Coffee
Giovedì 19 settembre all'Ex Macello Black Coffee ha confermato di essere una vera e propria icona mondiale; primo resident nella storia dell'Hï Ibiza, club numero uno al mondo secondo la Top 100 Clubs della rivista DJ Mag, vincitore ai Grammy Award - gli Oscar della Musica - nella categoria Dance Electronic Album, lo scorso anno si è esibito al Madison Square Garden di New York, dimostrando ancora una volta la sua straordinaria qualità globale e la sua capacità di ispirare fan di tutto il mondo.
The Martinez Brothers
Venerdì 20 settembre al Fabrique il primo appuntamento stagionale con la one-night Vision ha visto protagonista The Martinez Brothers. I fratelli Chris e Stevie Jr Martinez sono autentici predestinati, già in tour mondiale quando erano ancora studenti alle scuole superiori. Capaci di creare musiche insieme a Nile Rodgers e colonne sonore per le sfilate di Givenchy, con la loro etichetta discografica Cuttin' Headz hanno sempre un occhio di riguardo sia per i talenti emergenti sia per le realtà meno mainstream.
Afterlife
Sabato 21 settembre tutto esaurito (34mila persone) all'Ippodromo SNAI di San Siro per Afterlife, Un sold out che arriva dopo quelli di Parigi, Londra, New York, Buenos Aires e Madrid, dopo il record di 65mila presenze a Città del Messico e dopo la residenza estiva all'Hï Ibiza. Sul palco si sono succeduti Tale of Us, fondatori dell'evento, insieme a Mind Against, Massano e Olympe. Durante Afterlife hanno avuto lo spazio centrale della serata due performance spettacolari: ANYMA presents Genesys e MRAK presents We Don't Follow, i rispettivi progetti solisti di Matteo Milleri e Carmine Conte, i due membri del duo Tale of Us. Un evento che sa sperimentare ed essere sempre all'avanguardia, grazie a un'identità definita, coerente e distintiva e che a Milano ha scritto uno dei più importanti capitoli della sua storia.
Victoria
Regina del basso con i Måneskin, indiscussa icona per sex appeal, libertà e fluidità, Victoria ha saputo conquistare il pubblico accorso sabato 21 settembre all'Amnesia. Nei suoi set emerge un retrogusto anni novanta, che passa dalla techno più energia al baile funk, senza trascurare richiami alle sonorità dei primi anni duemila. Il merito indiscusso di Victoria: saper passare con grande naturalezza dal rock alla techno, esaltando l'intrinseca connessione che lega il groove del suo basso alla cassa che spadroneggia nei club.
foto di Lagarty Photo