Intervista a Rosalba Trabalzini, autrice del saggio “Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni”.

Intervista a Rosalba Trabalzini, autrice del saggio “Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni”.

Rosalba Trabalzini è nata a Roma nel 1950 e lavora in ambito psichiatrico fin dal 1969; ha iniziato come infermiera psichiatrica,  si è laureata in psicologia clinica, specializzata in psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, laureata in medicina e chirurgia e specializzata in psichiatra con abilità neurologiche. È inoltre consulente tecnico d'ufficio per il Tribunale penale ed è fondatrice della rivista www.guidagenitori.it. Pubblica le opere “Guidagenitori.it. La guida per comprendere il comportamento dei nostri figli” (2010), “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza” (2022) e “Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni” (2023).
 
 
«Di cosa tratta il suo ultimo saggio “Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni”?»
In questi ultimi tempi si fa un gran parlare di omosessualità, alcuni ne parlano solo per ideologie tramandate da false conoscenze, altri in termini di religiosità a cui le grandi religioni monoteistiche si rapportano.  Il saggio vuole offrire al lettore una visione prettamente scientifica, partendo dall'etologia e passando per le culture più antiche a cui affondano le radici di tutte le religioni.
 
«Nell'opera si parla solo di omosessualità o si riflette più ad ampio spettro sui diversi orientamenti sessuali? Vi è un approfondimento anche sulla questione dell'identità di genere e, in caso di risposta affermativa, secondo quali modalità?» 
Nella seconda parte del saggio, dopo aver attraverso i vari pensieri religiosi sulla tematica omosessuale, apro alla conoscenza scientifica e come tale parlo di disforia di genere da medico, portando la reale conoscenza scientifica disponibile ad oggi a tutti.
 
«Una parte molto interessante del suo saggio è il ricorso alle storie vere di alcuni suoi pazienti; in particolare, ci parla di Barbara, la cui vicenda è stata la molla che ha fatto scattare in lei il desiderio di scrivere la sua opera. Vuole raccontarci in breve la sua esperienza, e come l'ha aiutata
Barbara si è presentata per risolvere una problematica depressiva che negli ultimi mesi le stava rubando la serenità. Nel mio lavoro di psichiatra non dispenso mai farmaci se prima non capisco bene quale è l'origine del malessere. Sono specializzata in psicoterapia Cognitivo Comportamentale - CBT, la mia prima laurea è in Psicologia Clinica e come tale cerco di individuare il problema alla base. Inizialmente Barbara faceva riferimento alla sua tristezza per la perdita dell'anziana madre, la reazione troppo sproporzionata mi insospettì. Domanda dopo domanda venne fuori di essere una Testimone di Geova e che recentemente era stata allontanata dalla Sala del Regno, quindi interdetta la frequenza, perché suo figlio aveva fatto coming-out e lei stessa non ne aveva preso le distanze. L'aiuto prioritario è stato farle comprendere che l'omosessualità non è un capriccio personale ma un capriccio della biochimica molecolare che va ad inserirsi nella variabilità genetica. Per questo, suo figlio, non ha nessuna colpa, ne tanto meno lei che da madre, per effetto del maternage ormonale, deve proteggerlo.
 
«Quando si trova davanti un paziente che soffre nel non riconoscersi nel suo sesso biologico o che non vuole accogliere serenamente la sua omosessualità, su che elementi si concentra per far intraprendere un percorso di accettazione e di consapevolezza?»
Nel tempo ho avuto molti pazienti in psicoterapia, esercito fin dal 1979, ed il lavoro di accettazione personale è di fondamentale importanza per il benessere psichico. Cerco sempre di mostrare l'aspetto biomolecolare alla base della varianza di genere, per questo coinvolgo sempre i genitori. Il coming-out è sempre portato avanti, prendo l'adolescente per mano e lo guido nel rispetto di se stesso, per come la natura ha deciso per lui o lei.
 
«Nel suo saggio l'omosessualità è analizzata dal punto di vista medico-scientifico, sociale e anche storico. Lei, infatti, ci parla di come questa condizione - che è una realtà sin dagli albori dell'umanità anche se molti cercano di negarlo - sia stata considerata dalle culture antiche e dalle dottrine religiose. Tra tutte, qual è l'approccio che più l'ha sorpresa, e per quali motivi?»
Fin da bambina sono stata attratta dalle culture native americane che ci venivano mostrate alla TV dei ragazzi, parlo degli anni 50 e dei video Rin-Tin-Tin destinati a noi ragazzini. Ho sempre letto storie dei Sioux e sono stata anche in una loro riserva, in South Dakota, per approfondire la loro cultura. Bene non potevo esimermi dal parlare di come i nativi americani vedono ed apprezzano l'omosessualità. Il loro credo religioso affonda le convinzioni spirituali nella madre natura in modo integrale, sono guidati dal sole e dalla terra. Indubbiamente è un modo di vivere l'omosessualità totalmente fuori dalle strettoie imposte dalla spiritualità religiosa.
 
«Dalla sua opera: “La ricerca ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni e come tale ci illumina su come la chimica biologica interviene nella realtà cromosomica e sulle possibili conseguenze dovute a mal posizionamenti dei singoli peptidi che formano il DNA”: è possibile quindi, come si riflette nel saggio, che condizioni come la disforia di genere o gli stessi orientamenti sessuali possano essere determinati da anomalie genetiche, o sono solo semplici speculazioni senza fondamento?»
La ricerca per fortuna non si ferma davanti a nulla ed è bene che sia così, altrimenti oggi non avremmo i vaccini, i farmaci chemioterapici ed i vaccini contro il cancro. Le cose stanno esattamente così: la chimica biologica interviene nella realtà cromosomica e sulle possibili conseguenze dovute a mal posizionamenti dei singoli peptidi che formano il DNA”
 
«Un altro suo saggio molto interessante e fonte di importanti riflessioni è “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”. Vuole parlarcene brevemente?»
La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza - è il frutto del mio lavoro presso un penitenziario dove ho prestato servizio come psichiatra e del lavoro come CTU - Consulente Tecnico d'Ufficio per il tribunale penale. In questo lavoro mi sono occupata e tutt'ora mi occupo di violenza in generale, ho lavorato con le personalità degli omicidi tra i più efferati. Anche in questo testo ho cercato di capire quali sono le basi genetiche della violenza e come questa può essere modulata fin dalla prima infanzia. E' con orgoglio cito uno dei casi descritti nel testo in cui la tragedia annunciata è stata evitata, questo  grazie ad aver intercettato il malessere psichico del principe ed averlo curato con psicoterapia e farmaci adeguati al caso. Il principe è ora un uomo sicuramente più sereno e libero da atti giudiziari, ma soprattutto, nessun rischio di violenza verso persone o animali.  Questo dà ragione dell'importanza della prevenzione, la violenza, direttamente collegata alla rabbia, deve essere intercettata immediatamente ed educata nei modi corretti e se, dovesse esserci un problema di alterazione psichica, questa deve essere tenuta in controllo psico-farmacologico.  Ecco perché è nato il mio ultimo testo “ Il disegno per liberare lo stato emotivo della rabbia - Foto dello stato emotivo dei bambini racchiusa in un Album-libro.  Il testo è una fotografia degli stati emotivi dei bambini nella fascia di età 3 - 6 anni ad uso dei genitori e insegnati dell'ultimo anno della materna e prima elementare.
 
 
 
Contatti
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Link di vendita online
https://www.amazon.it/Omosessualit%C3%A0-spiritualit%C3%A0-albori-nostri-giorni/dp/8896540534/
 
 

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