Sorprende piacevolmente avviare l'ascolto di un nuovo disco, e riconoscerne sonorità indie rock, da qualche tempo accantonate o sviluppate in modo deludente e poco originale da band-meteore, di sopravvivenza estemporanea.
I Fucina28 rappresentano l'eccezione alla tendenza dilagante, giovani pisani giunti alla presentazione del secondo lavoro "La pace dei sensi - Il nulla", la cui produzione è stata parzialmente finanziata da una campagna di crowdfunding tramite Musicraiser, conclusasi felicemente con la raccolta di 1600 euro nell'arco di sole due settimane.
Rafforzati dall'esperienza degli ultimi due anni di un tour che ha loro permesso di toccare le principali città italiane, trasmettendo sound e messaggio nella forza dell'esibizione live, questo album si arricchisce di maggiore maturità e consapevolezza, tanto strumentale, quanto di scrittura.
Ne deriva un ritratto, una descrizione attuale del sentimento disilluso di speranze di cambiamento compromesse, di una cornice nazionale allo sbando i cui protagonisti, uomini e donne, sono eroi decaduti, annichiliti e privi di intraprendenza. Il nulla atarassico, traendo spunto dal titolo.
Non si tratta del primo gruppo che si occupa di tracciare uno specchio del reale, la tematica non appare nuova; eppure, l'album non delude peccando di mancata originalità. Sarebbe semplice scivolare nel banale, nel luogo comune del discredito del Belpaese e dei suoi abitanti con commenti da bar. I Fucina28 sono razionali e coscienti, cantano con cognizione di causa ed è un dato da apprezzare.
Melodicamente, ci sono margini di miglioramento che, senza dubbio, emergeranno progressivamente col tempo. Si suggerisce qualche sperimentazione in più, una innovazione sul già temprato genere indie. Le premesse sono ottime, ci si augura un meritato sviluppo, ed un gratificante successo.
 
Laura Caprino