NIGHTGUIDE INTERVISTA I MINISTRI

NIGHTGUIDE INTERVISTA I MINISTRI

Venerdì 9 marzo è uscito “Fidatevi” (Woodworm/Artist First), il nuovo album di inediti dei MINISTRI.
Disco che abbiamo recensito sul nostro sito qualche giorno fa(https://www.nightguide.it/recensione/89414/ministri-fidatevi).
Un disco che parla di amore, di rabbia, di lotte, di presente, passato e futuro e, appunto, di fiducia.
Leslie Fadlon ha intervistato Federico Dragogna.
Ecco cosa si sono detti.
 
 
Ciao Federico, è un piacere. Avete chiesto ai vostri fan di fidarsi di voi. Io ho sentito il disco e direi che chi si è fidato ha fatto bene. Da dove è arrivata però questa voglia di creare un enfasi di questo tipo colpendo il pubblico a livello sentimentale, anche con la newsletter privata?
 
FD: Ci è arrivata nel momento in cui, con tutti i pezzi pronti davanti, ci siamo resi conto che i loro testi parlavano tantissimo di fiducia. Ne sono esempio 'Fidatevi' e  'Memoria breve' si parla di fidarsi e fidarsi di nuovo: ed ecco che il titolo si è fatto strada da solo.
La costruzione dell'attesa invece è stata voluta, ma è stata anche la modalità per far capire che siamo cambiati, nel tono e nella serietà, in seguito a delle cose avvenute nelle nostre vite che ci hanno fatto smettere di essere ''ragazzi''.
Abbiamo scelto la newsletter perché non ci andava più di stare sui social come ci stavamo due anni fa. Facebook & co. oggi sono diventati posti molto ansiosi, forse strumenti che noi uomini non riusciamo ad usare bene e che fanno uscire la parte più nera di tutti.
 
Siete soddisfatti del fatto che nessuno abbia osato condividere la newsletter?
 
FD: Moltissimo. Abbiamo ribaltato la questione della fiducia e siamo riusciti a far sentire speciali cose, in realtà, molto piccole. E ci siamo accorti che ogni piccola cosa, se fatta con amore, acquista valore.
 



 
 
A parte la musica, secondo voi c'è da fidarsi di qualcos'altro in questo paese?
 
FD: Direi: tutti quanti di noi stessi e l'uno dell'altro. L'esempio della newsletter è calzante: si basa sul fatto che tu senti che qualcosa sta funzionando e che nessun'altro la sta facendo. Credo che noi giovani ci stiamo guadagnando il diritto a parlare, a fare, ad avere un ruolo in questo Paese; ma nel mentre non dovremmo dimenticare i principi da cui siamo partiti, il senso di tutto.
 
Spiegateci la foto con Emma Marrone su instagram di qualche mese fa..
FD: La foto nasce dal fatto che Emma era la nostra vicina di studio. Mentre facevamo le registrazioni lei era ai suoi mix e ogni tanto passava a trovarci. Lei è una persona carinissima, oltre che un'artista di indubbio talento e capacità - e non siamo certo noi a doverlo dire - ed oltre al fatto che già ci conosceva era molto curiosa ed entrava spesso in studio a sentire i pezzi. L'episodio di Divi che ha postato la foto con lei dicendo ''guarda un po' chi ci è venuto a trovare in studio'' ha purtroppo scatenato una serie di polemiche molto violente. Al di là del discorso dell'identità musicale, è stato triste leggere certi commenti: ci sono persone che si riempiono la bocca di parole come ''tolleranza'' e che poi davanti a un'artista che non trovano di loro gradimento - di fianco tra l'altro a una persona di cui invece dovrebbero perlomeno fidarsi, come Divi - si lasciano andare ad una violenza verbale molto brutta. Questo poteva essere compreso solo se lo avessero fatto dei quattordicenni e non delle persone che si definiscono incredibilmente ''pure'' e 'salve', che invece dovrebbero guardarsi dentro e liberarsi dei propri mostri.



 
La poetica dei vostri brani è sempre una conferma. I temi sono attualissimi e riuscite a veicolarli nel modo più efficiente. Questi testi sono nati prima o dopo l'arrangiamento?
FD: I testi sono nati prima, perché noi di solito non consideriamo di avere una canzone in mano se non quando abbiamo il testo completo. Non ci basta un suono o il ritornello, dobbiamo sapere di cosa stiamo parlando e come, creando un rapporto tra melodia e testo.
La novità in questo disco è stata quella per cui, quando avevamo dei brani che si proponevano in una forma anche nuova o particolare, l'abbiamo seguita senza paura. È quello che abbiamo fatto su Spettri o ''Tienimi che ci perdiamo'': ci siamo fatti guidare dai brani stessi e meno dal nostro stile. E lo stile è emerso, anche seguendo una cosa arrivata direttamente dal cuore.
 
E per le rifiniture, oltre a Taketo Gohara, vi siete avvalsi di altre collaborazioni?
FD:  Sì. Il direttore dello studio di registrazione Mauro Pagani: anche lui, come Emma, passava ogni tanto ad ascoltarci in studio. Un giorno è venuto a regalarci dei violini, che abbiamo usato con immenso piacere su ''Fidatevi''. L'altra grande partecipazione è stata quella de Il Quartetto Torino, che è venuto a fare degli archi maestosi su 4 o 5 pezzi. È stata una bellissima esperienza vedere all'opera quel tipo di professionisti, che fanno uno sport leggermente diverso dal nostro: incredibilmente emozionante.
 
E perché mettere uno squalo in copertina? Siamo nella trilogia degli Animali, giusto?
FD: Quella degli animali è una trilogia involontaria. Lo squalo ci è venuto in mente cercando qualcosa di molto lontano dalla fiducia, un ossimoro, un contrasto forte. E tra le varie idee, lo squalo ha decisamente vinto, rispetto per esempio ad un ragno mostruoso. Lo squalo che spunta così infatti è il non plus ultra rispetto al concetto di fiducia.
 



Anche Cristina Scabbia dei Lacuna Coil sta per sedersi al tavolo di un talent. Se vi offrissero un ruolo del genere cosa rispondereste?
Spero in ogni caso e in ogni momento della mia vita di avere altro da fare, a dirla tutta. Inoltre non ci piacerebbe avere degli autori, essendo cantautori vorremmo continuare a scrivere le cose che diciamo.
La cosa ancor meno gradevole sarebbe un programma basato sulle cover: abbiamo lottato contro quel concetto quando avevamo 18 anni ed i locali erano ostaggio delle cover band (ed è ancora così in molte parti d'Italia) e ci sembra davvero un passo indietro affidarsi ad esse.
 
Quali saranno i brani che non vedete l'ora di suonare dal vivo?
FD: Personalmente ''Crateri'', che è legato ad un momento difficile della mia vita dell'anno scorso. Risuonarlo mi sembra una grande emozione e mi dà la sensazione di aver domato un drago, rispetto a quel dolore che l'ha fatta nascere.
Come sarà il tour e confermate che ci sarà un ospite sul palco nel prossimo tour?
FD: Sì, saremo cinque Ministri. In scaletta ci sarà tanto del nuovo album - un buon 2/3 - e poi ci sarà tanto dei nostri piccoli classici. Iniziamo ad avere un passato bello ingombrante dietro e comunque è un passato in cui ci ritroviamo e che onoreremo con un concerto lungo e molto denso.



Queste tutte le date del tour:
05/04/2018 - BOLOGNA - ESTRAGON
06/04/2018 - PADOVA - GRAN TEATRO GEOX
09/04/2018 - MILANO - ALCATRAZ
12/04/2018 - TRENTO - SANBA'POLIS
14/04/2018 - ROMA - ATLANTICO LIVE
19/04/2018 - VENARIA REALE (TO) - TEATRO DELLA CONCORDIA
20/04/2018 - NONANTOLA (MO) - VOX CLUB
24/04/2018 - FIRENZE - OBIHALL
27/04/2018 - MOLFETTA (BA) - EREMO CLUB
28/04/2018 - NAPOLI - CASA DELLA MUSICA
30/04/2018 - PERUGIA - AFTERLIFE LIVE CLUB
 
E intanto continuano gli Instore tour Feltrinelli:
12 marzo - Feltrinelli Bologna (piazza Ravegnana - ore 18.00)
13 marzo - Feltrinelli Firenze RED (piazza della Repubblica - ore 18.00)
14 marzo - Feltrinelli Napoli (piazza dei Martiri - ore 18.00)
15 marzo - Feltrinelli Roma (via Appia Nuova 427 - ore 18.00)
16 marzo - Feltrinelli Bari (via Melo 112 - ore 18.00)
18 marzo - Feltrinelli Torino Porta Nuova (via Nizza, 2 - ore 17.00)
19 marzo - Feltrinelli Genova (via Ceccardi - ore 18.00)
 
 

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