Nightguide intervista Quomo, un esordio spettacolare che lascia ben sperare nel futuro della musica italiana

Nightguide intervista Quomo, un esordio spettacolare che lascia ben sperare nel futuro della musica italiana

E' uscito venerdì 6 dicembre, “IL MONDO DELLA MANCANZA” il disco d'esordio di QUOMO. Un album di formazione dedicato al delicato passaggio da una crisi a una nuova maturità emotiva. La trasformazione, articolata in sette passaggi che corrispondono ai sette brani contenuti nell'album, trova la sua origine nel caotico magma del rumore, a cui seguono importanti momenti di scoperta, autoformazione e disciplinamento dei sentimenti. Nel passaggio dalla paura alla melanconia, dall'ebbrezza alla consapevolezza, importanti rimandi letterari.
Nonostante non abbia ancora compiuto 24 anni, Quomo traduce in testo e musica un intenso percorso interiore. I brani, che rientrano a pieno titolo nella musica leggera, pur ammiccando al rock-progressive dei più importanti gruppi della storia della musica italiana degli anni '70, rivelano sempre soluzioni musicali originali.
Quomo, amalfitano di nascita e tiburtino d'adozione, nasce artisticamente alla fine del 2018. Con l'aiuto di Fabrizio Candidi (batteria) e David Denora (basso) inizia a lavorare sull'arrangiamento dei suoi brani e, dopo pochi mesi, iniziano le registrazioni presso gli studi della Jungle Music Factory di Tivoli (RM). L'8 novembre è uscito “Rumore mentale”, il suo primo singolo.

Nightguide. Il tuo album d'esordio, “Il Mondo della Mancanza”. È uscito ormai da quasi un mese. Raccontaci un po' del percorso che ne ha preceduto la pubblicazione.
Quomo. L'album viene ideato più o meno all'inizio del 2018 in maniera un po' confusa da una serie di produzioni da pianoforte che mi portavo dietro, i primi tentativi di scrittura, le prime canzonate, avevo tanta voglia di fare per cui ho cercato subito di stilare un piano, una linea che è stato poi meglio definito dopo la produzione di “Rumore Mentale”, la prima traccia dell'album. Dopo aver scavalcato l'intoppo di questo primo brano la strada da seguire sembrava molto più chiara, e si è delineato “Il Mondo della Mancanza”.

 
NG. Qual è stato l'intoppo nella prima traccia?
Quomo. Beh l'intoppo è stata la traccia stessa. “Rumore Mentale” parla sostanzialmente di un blocco artistico, di come gestire il blocco artistico nella scrittura; c'è la volontà e l'esigenza di scrivere ma nello stesso tempo l'impossibilità, non si sa dovuta a che cosa, di farlo e quindi ho deciso di scrivere proprio di questo ed è stata una soluzione buona al fine di sbloccarmi.

 
NG. E il blocco era più sul testo o sulle musiche?
Quomo. Entrambe le cose. Quando è partito il progetto sinceramente mi sentivo ancora fondamentalmente più musicista che autore, poi nel corso della produzione, queste due figure, che fondamentalmente erano unite, si sono separate, ed oggi mi sento più autore che musicista.

 
NG. Tu parti dalla confusione e arrivi alla pace nel corso delle 7 tracce; alla 4° canzone, “L'Alba e la Luna”, l'album prende completamente un'altra strada e come quando uno arriva in cima alle montagne russe che è impaurito, rimane un attimo estasiato dal panorama e poi arriva la 5° traccia, “Respiro”, ed è come quando rimani senza fiato e senza parole, infatti il brano è soltanto musica.
Quomo. Esatto!!

 
NG. E poi arrivi alla fine e WOW! La mancanza è la pace.
Quomo. Si, si! Beh intanto mi piace come l'hai figurata in relazione al percorso, perché effettivamente le prime tre tracce del disco sono quelle un po' più introspettive e non ambientate quindi c'è un confronto con i mostri interiori insomma e ovviamente con me stesso.

 
NG. Si, sono più caotiche, più aggressive, più buie!
Quomo. Certo, questo principalmente nella prima parte.

 
NG. Esatto! Poi ci sono la 4° e la 5° traccia che sono come un limbo di generi.
Quomo. Si esatto c'è questa parte in cui entra in scena l'ambientazione come se passate le proprie turbe, la tempesta, una voce fuori campo invita semplicemente a farsi meno problemi mentali e a godere un po' più del panorama.

 
NG. Consentimi un paragone anche per indirizzare chi ci legge: si passa dal rock in stile Afterhours all'elettronica che ricorda i Subsonica.
Quomo. Questo lo hai percepito ne “L'Alba e La Luna”?

 
NG. Esatto.
Quomo. (ride) bello, bello perché su questa traccia ci sono opinioni differenti; a qualcuno ricorda pezzi prog, e questa cosa mi piace.

 
NG. Si, è molto prog, però secondo me il prog è imprescindibile dagli anni 70...
Quomo. si beh certo, ed è infatti una corrente a cui sono molto affezionato. Sicuramente il pianoforte mi ha aiutato parecchio, lo studio da quando sono bambino e ho avuto diverse esperienze musicali e stilistiche. Ho suonato reggae, mezzo funk, suono in un gruppo progressive quindi le diverse esperienze e i diversi equilibri tra gli strumenti da tastiera mi hanno aiutato. Ovviamente non mi voglio prendere tutto il merito, perché è vero che il disco è stato ideato in cameretta però è stato prodotto in sala ed ha preso una strada ben più delineata da quando ho avuto modo di conoscere e lavorare insieme a Fabrizio Candidi che è il batterista e Davide Denora che è il bassista. Con Fabrizio abbiamo curato gli arrangiamenti e abbiamo messo assieme l'esperienza che avevamo, e lui ne ha una decisamente maggiore.

 
NG. Andrea Cauduro, Massimo Coccia queste sono le altre persone
Quomo. Si esatto, esatto!

 
NG. E adesso stai iniziando a pensare ai live?
Quomo. Ne ho fatto uno il 21 alle Mura a Roma, comunque per ora li sto facendo quando capita. Abbiamo due formazioni, una  full band ed una in trio per i luoghi un po' più proibitivi per le band; in trio diamo libero sfogo a quella parte elettronica.

 
NG. Durante i live porti soltanto il tuo album di esordio o hai altro materiale?
Quomo. Sto facendo altre cose. La mia produzione nel corso della stesura di questo album non si è fermata.

 
NG. Durante la stesura del primo album, che per inciso per me è una bomba, hai detto di avere una piccola crisi. Guardando al prossimo lavoro come hai intenzione di affrontarlo?
Quomo. Guarda, io già sto in crisi! Dirti di preciso come sarà è difficile. È vero che il secondo album è sempre più difficile rispetto al primo, e in questo caso lo sarà ancora di più perché “Il Mondo della Mancanza” si porta dietro questo filo conduttore che risponde anche all'esigenza che ho vissuto. In realtà è vero anche che non tutti gli album devono essere concepiti come concept e avere una storia che attraversa tutte le tracce. Quindi staremo a vedere come si svilupperanno le cose.

 
NG. Dato che il caos mi sembra regni sovrano dentro di te, dove pensi di voler andare con questo percorso?
Quomo. Sinceramente non mi sto facendo dei piani troppo ambiziosi. Adesso il mio obiettivo è dare libero sfogo a questa esigenza di fare musica cercando di essere il più soddisfatto possibile.

 
NG. Ma i tuoi amici che dicono della tua musica, visto che sei ancora agli inizi?
Quomo. Beh ai miei amici fracasso le orecchie da un anno!!! (ride). Dai primi confronti al pianoforte, ai primi progetti di logic un po' sbilenchi fino ad oggi. I miei amici sentono tutto in anteprima e mi hanno sempre supportato tantissimo.

 
NG. Una domanda un po' più provocatoria dato quello che hai detto: nell'intimo della tua testa, il successo ti spaventa?
Quomo. Oddio, non più di altre cose.

 
NG. Mi spiego meglio: pensi che riusciresti ad affrontare quello che comporta il successo?
Quomo. In realtà non ci ho pensato, però ti dico che qualora dovessi montarmi la testa o farmi venire grilli strani, io credo di avere gli amici giusti che mi circondano e che mi darebbero velocemente due pizze in faccia e mi riporterebbero nel mondo.

 
NG. Se dovessi scegliere una strada per farti conoscere, live, passaparola, Sanremo, Talent show, quale ti andrebbe più a genio?
Quomo. No, no, no, i talent sicuramente no!

 
NG. Guarda che se poi ti vedo in un talent ti vengo a pescare, (ride) sto scherzando!!
Quomo. (ride) No vabbeh, sui talent...non so cosa pensi tu, ma io non li digerisco (ride) sinceramente,....sono presuntuoso in questo caso!

 
NG. Io personalmente credo che i talent, così come tante altre manifestazioni musicali dei decenni passati, possano nascondere dei veri talenti che possono andare sciupati nel meccanismo stesso del programma televisivo. Sono convinto che dai talent siano usciti tanti artisti interessanti sia tra i vincitori così come tra gli esclusi.
Quomo. È proprio quello il punto, non è che non digerisco la musica che loro propongono,  ci sono tanti artisti validi... però purtroppo la costruzione che viene fatta attorno al programma televisivo mi ha sempre convinto poco.

 
NG. Pensando al periodo che stai vivendo ora, cosa rappresenta la Musica nella tua vita in 3 parole?
Quomo. Vitale, maledetta, amorevole.

 
NG. E invece, pensando alla famosa cameretta da cui tutto è partito, quali sono i tre album che più ti hanno influenzato e che mai potrebbero mancare dalla tua collezione?
Quomo. The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd, Hai Paura del Buio degli AfterHours e Storia di Un Minuto della PFM. Ma se mi permetti volevo aggiungerne un quarto che ho scoperto recentemente, ovvero Iosonouncane. Credo sia un fenomeno.

 
NG. Si, decisamente, sono d'accordo con te.

Intervista a cura di Luigi Rizzo.
 
 
 
 
TRACKLIST
1. Rumore mentale
2. Amaro libero
3. Il tempo che mi hai rubato
4. L'alba e la luna
5. Respiro
6. Il mondo della mancanza
7. Pace
 
Credits
Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato presso gli studi del JUNGLE MUSIC FACTORY da Francesco Grammatico.
Musiche e testi di Mauro Cuomo
Produzione artistica curata da Fabrizio Candidi e Mauro Cuomo
Mauro Cuomo - Voce, Piano, Synth, FX
Andrea Cauduro - Chitarre, FX
Massimo Coccia - Chitarre
David Denora - Basso
Fabrizio Candidi - Batteria

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