Nightguide intervista Simone Lombardi, che presenta il suo album 7Words

Nightguide intervista Simone Lombardi, che presenta il suo album 7Words

Lo scorso 5 aprile il compositore di colonne sonore Simone Lombardi ha fatto il suo debutto da solista con l'album “7Words” per l'etichetta Panarecord. “Un collezionista di ricordi”: così ama definirsi presentando questo progetto che è finalmente suo, dopo tante tracce realizzate ad hoc per documentari, corporate, spot pubblicitari, corto e lungometraggi, installazioni artistiche e teatro. Abbiamo avuto modo di conoscerlo meglio in questa breve intervista.
 
NG. Quando hai iniziato a scrivere musica?
Praticamente da subito. Non appena ho avuto a disposizione il mio pianoforte (quello con cui ho registrato l'album) avevo 7 anni, oltre  allo studio della musica classica mi dilettavo a creare piccole melodie che ripetevo allo sfinimento (dei miei genitori) 
 
NG. Comporre per immagini e installazioni è in un certo senso esporre in musica il pensiero di un'altra persona. È più facile scrivere per altri o per te stesso? 
Ho la fortuna di essere arrivato ad un punto della mia, pur umile carriera, in cui registi, montatori e post produzioni in genere mi chiamano solamente se mi propongono lavori solo perché quello che vogliono è qualcosa che ricordi il mio stile, quindi non sento molta differenza tra il comporre per me stesso e per altri, visto che in ogni caso compongo per me stesso anche per altri. Diciamo che comporre per un committente è molto meno stressante, fai parte di un team, quando finisci il tuo lavoro, lo lasci andare a diventare parte di qualcosa di più grande, mentre nella composizione per se sento molto di più la responsabilità, voglio potere dire quello che sento, ma devo anche poterlo filtrare, e quando è finita la composizione, inizia tutto il resto del lavoro. 
NG. “7Words”, sette parole. Cosa rappresentano per te queste sette parole che danno titolo ai brani dell'album?
Amo il minimalismo, in tutte le sue forme, ho cercato quindi di trovare sette parole chiave che descrivessero ognuna questi 7 eventi che racconto nel mio brano, quindi credo che queste parole siano un concentrato, una sorta di carta di identità dell'album, puoi leggerne i principali contenuti anche prima di ascoltare il disco, poi, se la cosa ti può interessare, puoi approfondire ascoltando. 
NG. Com'è cambiata la tua vita negli ultimi sette anni?
Sono successe tantissime cose importanti, dalla mia separazione con la mia compagna, al fatto che ho cambiato lavoro per dedicarmi completamente alla musica, ho conseguito un master in Musicoterapia e sto iniziando a lavorare con il disagio mentale utilizzando il mio metodo di comunicazione musicale. 
Ho imparato a stare da solo, e (finalmente) a sentirmi completamente soddisfatto della mia vita, perché tutto ciò che succede ora me lo sono scelto consapevolmente, e l'ho voluto fortemente. 
 
NG. Dato che ti sei definito un collezionista di ricordi, ti andrebbe di raccontarmi i momenti della tua vita che ti vengono subito in mente pensando ad ognuna di queste parole?  
Certamente:
Hope è l'inizio del viaggio, sono arrivato in un momento fortemente di crisi della mia vita, la separazione da Aurora in cui ogni mia certezza e sicurezza è crollata, per questo motivo e per altri fatti traumatici che mi sono accaduti. Poco dopo ho deciso di rialzarmi, e riprendere in mano la mia vita, in hope, nella parte di parlato dico appunto che è importante ricordare tutto ciò che ci accade, tutti gli accadimenti che ci hanno portato dove siamo, perché tutto quello che ci succede, lo facciamo succedere noi stessi, e tutto ciò che vogliamo può avverarsi, nel bene e nel male.

Mind sono io, la mia parte estremamente intellettualizzante che però si contrappone fortemente alla mia personalità passionale e romantica.
Lips racconta di un amore malato, di una passione rasentante l'ossessione
Dope racconta di una persona molto importante nella mia vita, la mia migliore amica, colei che più volte mi ha raccattato da terra ed aiutato a tirarmi in piedi.
Lack  racconta della mancanza, di quella sensazione di abbandono e di placida rassegnazione alla fine di qualcosa, l'ho composta io, ma il testo ho scelto di farlo scrivere ad Aurora appunto, la mia ex compagna, chi più di lei poteva raccontare questa cosa che ci ha colpiti entrambi? Lack è quindi una composizione corale tra me e lei, abbiamo la fortuna di volerci ancora molto bene, e quindi è stato davvero bello, anche se molto triste, riuscire a lavorare insieme a qualcosa che ci ha segnati così tanto.
Hold racconta di un'altra relazione con una ragazza molto chiusa, in lei avevo riposto fin troppe aspettative, non desideravo solamente lei, ma soprattutto desideravo una relazione che purtroppo non poteva darmi.
Home infine è ciò che sono ora, e ciò che rappresenta la mia casa, così piena di ricordi dolci e malinconici ma anche di tanta gente che la vive insieme a me e che mi dona tantissimo amore. Tutto quello che.è successo in questi sette anni è avvenuto in questa casa, che è anche il mio studio, ed il posto dove ho registrato la maggior parte del materiale del mio disco, dal pianoforte, ai synth al feald Recording quindi ho pensato fosse importante dedicarle il brano finale che la racconta e descrive. Perché questa casa ora è anche tutto ciò che di bello e di brutto è avvenuto tra le sue mura. 
 
NG. Un musicista classico viene spesso visto come “vecchio” dai più giovani, o comunque si pensa che non ascolti nient'altro che composizioni classiche. Com'è nato il tuo amore per la musica e quali artisti pop e rock ti emozionano?
Il mio ascolto musicale è piuttosto trasversale, amo la musica classica, ma anche il pop italiano, da Battiato a Brunori sas, sono appassionato della musica minimalista di Max Richter e Glass, ma spesso ascolto tanto rock partendo dai Led Zeppelin, passando dalla pfm, dai Dream Theater, (mio primo amore della gioventù) per arrivare fino alle sonorità rarefatte e nordiche dei Sigur Ros. 
 
NG. Per finire, dimmi in sette parole cosa vorresti che accadesse nel tuo prossimo futuro.
Suonare live 7Words per portarlo nel mondo.

Articoli correlati

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

Interviste

Intervista ad Alessandro Niccoli, autore del romanzo “La Ragazza che abbandonò il Destino”.

07/03/2024 | Bookpress

Alessandro niccoli è nato a s. Miniato nel 1968 ed è un avvocato e scrittore. Da sempre si batte contro le discriminazioni, e in favore dell'ambiente e degli animali; i...

Interviste

Intervista a Rosalba Trabalzini, autrice del saggio “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”.

15/02/2024 | Bookpress

Rosalba trabalzini è nata a roma nel 1950 e lavora in ambito psichiatrico fin dal 1969; ha iniziato come infermiera psichiatrica e poi si è specializzata come psicologo...

424677 utenti registrati

17088684 messaggi scambiati

17544 utenti online

27948 visitatori online