Nightguide intervista i Nachtblut

Nightguide intervista i Nachtblut


I Nachtblut, band tedesca attiva dal 2005, viene inserita dai più nel filone black metal, ma la realtà è che sono capaci anche di melodie sorprendenti e altrettanto sorprendenti arrangiamenti: il loro primo disco, Das erste Abendmahl, è del 2007 e, esattamente dieci anni dopo, hanno pubblicato Apostasie per Napalm Records. Abbiamo parlato con Skoll, il loro batterista.





Come è andato il tour tedesco? E sarà possibile vedervi in Italia?
Il tour tedesco è andato bene! Siamo lusingati dalla risposta che abbiamo avuto, da tutte le persone che sono venute ai concerti. Fantastico! Non posso confermare niente sull'Italia al momento, ma ci stiamo lavorando. E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che siamo venuti.


Apostasie, il vostro ultimo album, è uscito da poco: come sta andando, e puoi raccontarci qualcosa in proposito?
Lo definirei vario. A parte gli ovvi cambiamenti, come un nuovo studio e producer (Chris Harms dei Lord of the Lost), non ci siamo dati limiti con un concept. Non fraintendermi, anche i nostri dischi precedenti sono stati divertenti! Resta però il fatto che quando fai un concept album ti poni dei limiti: i testi devono seguire un certo argomento o la musica deve includere una vibe precisa. Con Apostasie non c'è nessun filtro. Inoltre, considerando che tutti noi amiamo generi musicali diversi, abbiamo dato agli elementi di questi generi più spazio, senza perdere il nostro Nachtblut-Sound.


Com'è la relazione coi vostri fan?
Grande! Come dicevo, siamo lusingati dalla risposta che abbiamo ottenuto. Dopo uno show insistiamo per uscire, fare due chiacchiere e farci foto con loro. In questo modo inizi a riconoscere persone che sono già venute a vederci e puoi scambiarci opinioni, chiedere loro se i pezzi nuovi gli piacciono e cose del genere. Direi che la nostra relazione coi fan è molto forte.


La Germania è uno dei paesi con la scena metal più sviluppata in tutta l'Europa: quali band sono state la vostra influenza quando avete iniziato a suonare, e la cultura metal tedesca ha aiutato?
Bah: sono cresciuto con band come Black Sabbath, Led Zeppelin e Supertramp grazie a mio padre. Ho iniziato a suonare la batteria da bambino, e un grande impatto su di me l'hanno avuto Marilyn Manson, i Nine Inch Nails, ovviamente i Rammstein e più tardi diverse band black metal. La scena tedesca non ha avuto moltissime influenze su di me anzi: ora la seguo molto più che in passato. Forse perché ci siamo più coinvolti, o perché ai festival incontri molta più gente. La scena metal della nostra città è speciale...non so se in positivo o in negativo (ride).


Il tedesco è la vostra lingua madre, è si accorda perfettamente alla vostra musica, ma avete iniziato a scrivere in tedesco dall'inizio? E se non è stato così, quando è che avete capito che non dovevate per forza scrivere in inglese per avere successo?
Abbiamo iniziato subito col tedesco, visto che siamo cresciuti in Germania e lo parliamo ci sembra più naturale esprimerci così. Certo, per una band è più facile avere successo all'estero se scrivi in inglese, ma non abbiamo mai pensato di cambiare lingua o fare qualcosa in inglese. Abbiamo fatto un meraviglioso tour in Cina quest'estate che ha provato che anche con i testi in tedesco piacciamo alla gente fuori dalla Germania, Austria e Svizzera.


Hai qualche consiglio da dare ai ragazzi che mettono su una band adesso?
Credete in voi stessi, non mollate dopo la prima delusione. Avete bisogno di passione, resistenza e un pizzico di fortuna.

interviste, nachtblut, napalm records

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