Nightguide intervista LINDA GAMBINO

Nightguide intervista LINDA GAMBINO

 LINDA GAMBINO ed è una cantautrice romana che vive da sempre divisa tra l'Italia a gli USA.
 
Il 27 ottobre è uscito il suo nuovo singolo, REVOLUTION, in una doppia versione, italiana e inglese.
Nightguide l'ha intervistata.
 
          
Ciao Linda, è da poco uscito il tuo nuovo singolo, “REVOLUTION”: come nasce?
Il contenuto del brano ha sicuramente preso forma dentro di me in qualità di persona qualsiasi che assiste alle vicende che accadono nel mondo giorno dopo giorno, accorgendosene girando per una delle tante metropoli o città, nel mio caso Roma, guardando un telegiornale, confrontandosi con amici/e su temi più personali tipo l'amore, le amicizie, il tempo a disposizione, il lavoro etc. Non si può non provare un senso di ansia tanti sono i cambiamenti, a volte catastrofici o anche sottili e meno evidenti che stanno accadendo. In qualsiasi ambito tutto si sta rivoluzionando e di conseguenza anche noi siamo trascinati in questa rivoluzione, dai cambiamenti in natura a quelli delle nostre città o del nostro quartiere, dai cambiamenti tecnologici a come ne siamo influenzati nelle nostre vite personali, nei nostri incontri, nel modo di conoscerci, di amarci; dai grandi cambiamenti sociali e politici alle priorità individuali che dobbiamo cambiare per poter sopravvivere....infine la speranza che alla lunga questa rivoluzione sia un'evoluzione di cui oggi non riusciamo a renderci conto ma che ci apparirà evidente un giorno...sono positiva!
 
Come mai farne una versione italiana e una in inglese?
Ho sempre scritto i miei testi in inglese. Sono abituata a cantare in inglese e ad ascoltarmi in inglese. L'inglese è la lingua perfetta per scrivere testi di musica pop, o soul o rock o funky o jazz. insomma di musica anglo-americana. Metricamente è più facile perché ci sono tante parole corte che si possono spostare come in un puzzle fino ad ottenere l'incastro giusto. L'italiano invece è più difficile e mi ha sempre messo un po' in soggezione ma poi il mio co-autore Marco Iantosca mi ha un po' sfidato dicendomi “Ma dai Linda, americana va bene ma insomma sei italiana... e scrivi una volta in italiano!!!” Così mi sono lanciata! Il pezzo però era nato in inglese e ho deciso di tenere tutte e due le versioni.
 
Da Roma sei riuscita a farti conoscere negli Stati Uniti. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Ci sono cresciuta negli Stati Uniti, da piccola e ho avuto lì il mio imprinting musicale perché le prime musiche e canzoni che ascoltavo alla radio, alla televisione, nei negozi, nei ristoranti erano jazz, soul, blues rock quindi anche le mie scelte successive ne sono state influenzate tanto da farmi tornare a studiare musica a Boston alla BERKLEE College of Music e poi a farmi tornare ancora e ancora prima a Nashville, poi a Harrisburgh, poi a New York e così via. Questa esperienza mi hanno fatto capire subito che nel mondo ci sono tantissimi musicisti, cantanti, compositori bravissimi quindi le cose sono due: o lasci perdere o ti dai tanto da fare! Quando canto live oltre ai miei brani originali canto sempre musica inglese o americana soul o pop o rock... e scrivo i miei brani di conseguenza cercando ispirazione in quella musica. Ho avuto delle soddisfazioni nel poter frequentare quegli ambienti e nell'ottenere qualche riconoscimento come songwriter per esempio proprio con un publisher di Nashville. Ho imparato anche a utilizzare le risorse che internet offre se vuoi essere un'artista indipendente e se devi autoprodurti: loro sono molto avanti in questo e sono già nella fase successiva in cui purtroppo la musica non si vende, le labels non ci sono più e soldi si fanno solo con i concerti...eco questo lo sappiamo anche noi ormai però loro si sono già riorganizzati e sono all'attacco! Dato che conosco bene l'inglese sono sempre su internet a cercare di informarmi per sapere come muovermi efficacemente.
 
Hai lavorato con un altro artista come te, Marco Iantosca: come è andata?
Benissimo! Marco l'ho conosciuto l'anno scorso su Facebook come spesso accade ormai. Eravamo entrambi in procinto di pubblicare il nostro primo album e alla ricerca di sponsor o di label... ci siamo scambiati consigli, contatti e così è nata l'amicizia. Ho conosciuto la sua musica e ho apprezzato il suo modo di scrivere. Gli ho quindi chiesto se avesse qualche brano che magari avesse lasciato in un angolo in attesa di essere completato. Così me ne ha mandato qualcuno e io ci ho scritto una melodia e un testo: così è nato REVOLUTION:
 
Quali sono i dischi che non possono mancare nella tua collezione?
Tutti quelli di Amy Winehouse perché è davvero la più straordinaria songwriter contemporanea... peccato non sia più tra noi! Gli album di George Michael, una voce e dei brani incredibilmente belli! Vari album di artisti soul: Stevie Wonder, Alicia Keys, Bruno Mars, Aretha Franklin, Tina Turner. Beyoncè perché è una forza della natura! Oddio e poi ce ne sono troppi... i Coldplay... e senz'altro la capostipite per il suo immenso talento di songwriter, Joni Mitchell.
 
Con quali artisti sogni di collaborare?
Pink per la sua energia; Tina Turner se si esibisse ancora; Ty Taylor dei Vintage Trouble per il suo soul pazzesco... ma non mettiamo limiti!!
 
Parlaci dei tuoi prossimi progetti.
Con REVOLUTION mi aspetto di raggiungere un pubblico più vasto tramite la radio e di potermi esibire su palchi più importanti. Ho già 5 pezzi nuovi pronti e deciderò se farli uscire come singoli o di fare invece un altro album. Ho anche un progetto rock di cui sono cantante e co-autrice... uscirà a breve: bella l'energia del rock! Spero che lungo questo percorso mi si affianchi qualcuno dell'industria musicale che possa aiutarmi a fare un passo avanti decisivo!

intervista, linda gambino, revolution

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